17/04/2020

OMS, ICN E NURSING NOW RICHIEDONO INVESTIMENTI URGENTI PER LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA

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La pandemia COVID-19 sottolinea la necessità di rafforzare la presenza degli operatori sanitari a livello globale. Viene presentato oggi a Ginevra il rapporto sullo Stato dell’Infermieristica nel mondo 2020 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in collaborazione con il Consiglio Internazionale degli Infermieri (ICN) e Nursing Now (di cui la Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermieristica (CNAI) è componente italiana), fornisce uno sguardo approfondito sulla più numerosa componente di personale sanitario. Mostra che oggi, ci sono poco meno di 28 milioni di infermieri in tutto il mondo. Tra il 2013 e il 2018, il numero di infermieri è aumentato di 4,7 milioni. Tuttavia, mancano ancora a livello globale 5,9 milioni di infermieri - con le maggiori carenze riscontrate nei paesi dell’Africa, del sud-est asiatico, nelle regioni del Mediterraneo orientale così come identificate dalla suddivisione dell’OMS e in alcune parti dell'America Latina

Gli infermieri che rappresentano oltre la metà di tutti gli operatori sanitari del mondo, forniscono servizi vitali in tutto il sistema sanitario. Storicamente, così come oggi, gli infermieri sono in prima linea nella lotta contro epidemie e pandemie che minacciano la salute nel mondo. In tutto il mondo stanno dimostrando compassione, coraggio mentre rispondono alla pandemia di COVID-19: mai prima d'ora il loro valore è stato dimostrato così chiaramente.

“Gli infermieri sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario. Oggi molte infermieri si trovano in prima linea nella battaglia contro Covid-19”, ha affermato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS.“Questo rapporto è il più importante promemoria del ruolo cruciale che svolgono ed è un campanello d'allarme per garantire loro di ottenere il supporto di cui hanno bisogno per mantenere il mondo in salute”.

Per evitare la carenza globale, il rapporto stima che i paesi che già soffrono di carenza debbano aumentare il numero totale di infermieri laureati di una media dell'8% all'anno, insieme a una migliore capacità assunzionale e di mantenimento in servizio nel sistema sanitario. Ciò costerebbe circa 10 USD pro capite (popolazione) all'anno.

 “I politici comprendono il costo della formazione e del mantenimento in servizio del personale  infermieristico, ma solo ora molti di loro ne riconoscono il vero valore”, ha dichiarato la Presidente dell'ICN Annette Kennedy. “Ogni centesimo investito nell'assistenza infermieristica aumenta il benessere di persone e famiglie in modi tangibile ed evidente per tutti. Questo rapporto evidenzia il contributo infermieristico e conferma che gli investimenti nella professione infermieristica rappresentano un vantaggio per la società, non un costo. Il mondo ha bisogno di milioni di infermieri in più, e chiediamo ai Governi di fare la cosa giusta, investire in questa meravigliosa professione e guardare le loro popolazioni trarre vantaggio dall'incredibile lavoro che solo gli infermieri possono fare”.

Circa il 90% di tutte le infermiere sono donne, ma poche sono le infermiere che ricoprono incarichi di alto livello nella leadership sanitaria: la maggior parte di tali incarichi è ricoperta da uomini. Tuttavia, quando i paesi consentono agli infermieri di assumere un ruolo di leadership, ad esempio con un Chief Executive Officer (Responsabile Infermieristico a livello Ministeriale, o ruoli assimilabili) e programmi di leadership infermieristica, le condizioni per gli infermieri migliorano.

“Questo rapporto colloca i dati e le prove necessari per rafforzare la leadership infermieristica, per la pratica infermieristica avanzata  e formare il personale  infermieristico per il futuro”, ha affermato Lord Nigel Crisp, co-chair di Nursing Now. "Le opzioni di policy riflettono le azioni che crediamo che tutti i paesi possano intraprendere nei prossimi dieci anni per garantire che ci siano abbastanza infermieri in tutti i paesi e che gli infermieri utilizzino appieno la loro formazione e gli ambiti di esercizio professionali per migliorare l’erogazione dell’assistenza sanitaria territoriale e rispondere alle emergenze sanitarie come COVID-19. Per fare questo è necessario iniziare un dialogo ampio e intersettoriale volto a posiziare queste evidenze nel contesto del sistema sanitario, dell’impiego del personale e delle priorità sanitarie di un Paese.”

Per garantire  al mondo il personale infermieristico di cui ha bisogno, l'OMS e i suoi partner raccomandano a tutti

  • Aumentare i finanziamenti per formare ed impiegare più infermieri;
  • Rafforzare la capacità di raccogliere, analizzare e agire sui dati relativi al personale sanitario;
  • Monitorare la mobilità e la migrazione degli infermieri e gestirla in modo responsabile ed etico;
  • Istruire e formare gli infermieri sulle competenze scientifiche, tecnologiche e sociologiche di cui hanno bisogno per guidare i progressi nell'assistenza sanitaria territoriale;
  • Creare posizioni dirigenziali tra cui Responsabile infermieristico a livello ministeriale e sostenere lo sviluppo della leadership tra i giovani infermieri;
  • Garantire che gli infermieri che si occupano di assistenza sanitaria territoriale sfruttino appieno il loro potenziale, ad esempio nella prevenzione e nella gestione delle malattie non trasmissibili;
  • Migliorare le condizioni di lavoro anche attraverso adeguati organici infermieristici, salari equi e rispetto dei diritti in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • Attuare policy sensibili al genere nei riguardi del personale;
  • Modernizzare la regolazione infermieristica professionale armonizzando gli standard di formazione anche pratica, utilizzando sistemi in grado di garantire il riconoscimento e l'accreditamento degli infermieri a livello globale;
  • Rafforzare il ruolo degli infermieri nei team sanitari riunendo diversi settori (sanità, formazione, immigrazione, finanze e lavoro) insieme alle parti interessate nel settore infermieristico per avviare un dialogo sulle policy e sulla pianificazione.

Al momento del lancio del Report sullo Stato dell’Infermieristica Mondiale il Presidente CNAI  Walter De Caro sottolinea la cogente necessità di una profonda trasformazione di approccio delle modalità di organizzazione e gestione dei servizi sanitari, quando più evidente proprio in questo periodo. Gli infermieri in occasione di questa pandemia ed in tutte le attività - dal letto del paziente in terapia intensiva, alle attività nelle case di cura e sul territorio,  alle prevenzione e alla promozione della salute, all’infermieristica di famiglia, alla gestione, al management, alla policy e alla ricerca, devono essere coinvolti a pieno titolo in tutti i processi che coinvolgono la salute individuale o di comunità per risolvere le nuove sfide della salute pubblica, per contribuire a trasformare l'assistenza sanitaria e per influenzare le decisioni di politica sanitaria, con ruoli di alta leadership.

Il rapporto ha messo in evidenza quanto la presenza, nel rispetto reciproco, delle diverse organizzazioni professionali infermieristiche sia essenziale  -  la prima garanzia di evoluzione della professione: Associazioni professionali, Società Scientifiche, Enti regolatori, Sindacati,  ognuno per la sua area di competenza devono impegnarsi sincronicamente per la valorizzazione della professione infermieristica.

Walter De Caro, Presidente CNAI, conclude quanto invitando il Ministro della Salute e i Governatori delle Regioni a istituire  la figura di Chief Nursing Officer, cioè di “Responsabile infermieristico”  a livello ministeriale e a livello regionale, a tempo pieno, che rappresentino il filo di congiunzione tra le politiche sanitarie, l’organizzazione ai più alti livelli e la realtà dell’esperienza umana di salute.”

La sintesi del report è stata tradotta in italiano da CNAI ed è disponibile sul sito www.CNAI.info . La versione inglese è presente sul sito del WHO.




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